Gnatologia

La correlazione tra combaciamento (occlusione) delle arcate dentarie e funzionalità delle articolazioni temporo-mandibolari (ATM)  e le correlazioni con la postura mediate dai muscoli, sotto la supervisione del sistema nervoso, è oggetto dello studio degli gnatologi da secoli.

La complessità del sistema giustifica, in parte, la esiguità degli specialisti che si dedicano ad essa e che ne mettono in pratica quotidianamente i principi.
Nel tempo più scuole di pensiero hanno segnato il percorso di sviluppo delle conoscenze.

Oggi, grazie all’utilizzo di moderni metodi di indagine come la Risonanza magnetica dinamica (RMN) delle ATM, la T.C. come beam, l’axiografia, l’elettromiografia e gli articolatori individuali programmabili, sono possibili diagnosi e trattamenti predicibili ed accurati. Insostituibile rimane tuttavia la sensibilità e l’esperienza clinica dello gnatologo.

Spesso la realizzazione di un o più bite porta alla attenuazione o risoluzione dei disturbi funzionali delle ATM e con miglioramenti anche della sintomalogia (dolore muscolo tensivo, facciale, temporale, nucale, cervicale, acufeni, otalgie, difficoltà o limitazioni dell’apertura buccale, rumori articolari).

Possono trovare beneficio nell’applicazione di un bite anche alterazioni della postura e della deambulazione specie quando correlate con alterazioni dell’ articolato dentario come nei morsi crociati e nelle masticazioni monolaterali. Anche nel Bruxismo un bite opportuno può portare alla riduzione del fenomeno e ad un miglioramento della respirazione e dell’ossigenazione notturna con la riduzione o la scomparsa del russamento.

In sostituibile rimane per altro la sensibilità e l’esperienza clinica dello gnatologi nella interpretazione e correlazione tra i dati clinici e quelli strumentali.